Rischio assicurativo
I rischi insiti nella sottoscrizione danni vengono classificati in rischi di pricing (o sottoscrizione) e rischi di riservazione. Il Gruppo è altresì esposto a rischi catastrofali.
Il rischio di sottoscrizione
Il rischio di sottoscrizione deriva dalla possibilità che i premi non siano sufficienti a coprire i sinistri futuri, i costi legati al contratto nonché eventi di volatilità estrema.
La determinazione del rischio a livello di Gruppo implica stima dell’esposizione ai sinistri di frequenza, ai grandi sinistri ed alle catastrofi, al lordo ed al netto della riassicurazione, per la parte più rilevante del proprio portafoglio.
A fronte di questo rischio il Gruppo:
- ha sviluppato dei modelli di simulazione bottom-up, stocastici o deterministici, che vengono opportunamente validati con analisi di sensitività e stress test;
- determina per i rischi di frequenza, i grandi rischi ed i rischi di natura catastrofale (quali terremoto, inondazione, tempesta, ecc.) i possibili scenari di danno e il capitale di rischio necessario, anche in funzione del tipo di struttura riassicurativa (proporzionale, in eccesso di perdita, ecc.), ritenzione netta e copertura;
- adotta, anche per le cessioni riassicurative, modelli di valutazione ispirati ai principi del Value Based Management, che vedono nella creazione di valore stimata a partire dal capitale di rischio la misura per stabilire l’efficienza e la congruità delle soluzioni da scegliere.
Le strutture di cessione riassicurativa sono basate su una dettagliata analisi del rischio che consente di definire per ciascuna classe di affari il tipo di struttura, il livello di ritenzione e la capacità riassicurativa necessari sia per mitigare l’esposizione per singolo rischio che, per alcune classi, quella per evento, esposizione che deriva dal cumulo di una pluralità di contratti assicurativi in portafoglio.
La riassicurazione contrattuale fornisce meccanismi di trasferimento del rischio per larga parte del portafoglio, mentre picchi di esposizione residui trovano nella riassicurazione facoltativa uno strumento aggiuntivo di mitigazione.
Per quel che riguarda la riassicurazione contrattuale, le classi di affari più importanti trovano nella riassicurazione in eccesso sinistri gli strumenti più idonei, dal momento che consentono di definire la ritenzione puntualmente per ciascuna classe, trattenendo quella parte dei rischi caratterizzata da minor volatilità e da margini attesi più elevati.
In questo ambito il Gruppo ha modificato significativamente la propria strategia ed il proprio modello di business per l’acquisto della riassicurazione contrattuale: è stato ulteriormente accentuato il coordinamento e la governance della Capogruppo affidandole il ruolo di unico riassicuratore delle altre società, italiane ed estere.
Il nuovo modello prevede pertanto che la Capogruppo sottoscriva – a condizioni di mercato – tutti i principali trattati delle società controllate con poche eccezioni giustificate da particolari situazioni regolamentari o di mercato. Questo approccio consente di gestire il ciclo riassicurativo in maniera ancor più efficiente che nel passato perché dà la possibilità di adeguare i livelli di ritenzione del rischio della Capogruppo attraverso i suoi trattati di retrocessione, ritenendo più rischio nelle fasi hard e meno in quelle soft del mercato.
Il collocamento della riassicurazione facoltativa viene invece gestito dalle singole Compagnie, trattandosi di un tipo di protezione fortemente connessa alla valutazione del singolo rischio effettuata dalle unità sottoscrittive.
I riassicuratori sono scelti in conformità a criteri definiti dal Corporate Center (come descritto al paragrafo 4.2).
Per quanto riguarda nello specifico la Capogruppo, i principi sopraindicati sono stati confermati con delibera del Consiglio di Amministrazione del 24 febbraio 2012 e le strutture in essere nel corso del presente esercizio rispecchiano nelle strutture e nei livelli di ritenzione il nuovo modello di business per l’acquisto di riassicurazione contrattuale descritto in precedenza.
Il rischio di riservazione
Il rischio di riservazione riguarda l’incertezza relativa allo smontamento delle riserve e considera la possibilità che quelle appostate non siano sufficienti a far fronte agli impegni finali verso gli assicurati e i danneggiati.
La sua valutazione è strettamente correlata alla stima delle riserve medesime, in particolare si considera l’incertezza delle riserve sinistri rispetto al loro valore atteso. Di conseguenza la valutazione del rischio considera in modo appropriato i processi di stima delle riserve, utilizzando i triangoli dei sinistri e tutte le altre informazioni necessarie raccolte ed analizzate sulla base di specifiche linee guida.
La tabella sotto riportata presenta l’andamento dei sinistri pagati cumulati e il costo ultimo dei sinistri per generazione di accadimento ed il loro sviluppo dal 2003 al 2012. Il costo ultimo include i pagati osservati, le riserve dei sinistri denunciati, le riserve stimate per sinistri IBNR e le spese di liquidazione indirette. I dati si riferiscono al lavoro diretto al lordo della riassicurazione e dei recuperi (che nel 2012 ammontano a 586,2 milioni di euro).
La differenza tra il costo ultimo ed i pagati cumulati osservati nell’anno di calendario 2012 produce la riserva sinistri riconosciuta nello stato patrimoniale per le generazioni dal 2003 al 2012. La riserva riportata nello stato patrimoniale è ottenuta sommando alla riserva precedente una riserva sinistri residuale che include quasi esclusivamente le generazioni fuori dal triangolo di smontamento.
L’andamento del costo ultimo osservato nelle generazioni 2003–2012 indica l’adeguato livello di prudenzialità adottato dal Gruppo Generali nella politica di riservazione.
Andamento dei sinistri
(in milioni di euro) | 2003 | 2004 | 2005 | 2006 | 2007 | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | Totale |
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Sinistri pagati cumulati | |||||||||||
alla fine dell'anno di accadimento | 4.644 | 4,822 | 5.120 | 5.328 | 5.726 | 6.032 | 6.248 | 6.088 | 5.709 | 5.838 | |
un anno dopo | 7.777 | 8.151 | 8.617 | 9.035 | 9.759 | 10.276 | 10.321 | 10.103 | 9.508 | ||
due anni dopo | 8.675 | 9.124 | 9.625 | 10.113 | 10.886 | 11.405 | 11.534 | 11.248 | |||
tre anni dopo | 9.170 | 9.614 | 10.124 | 10.598 | 11.457 | 11.958 | 12.133 | ||||
quattro anni dopo | 9.487 | 9.879 | 10.382 | 10.910 | 11.797 | 12.296 | |||||
cinque anni dopo | 9.699 | 10.052 | 10.584 | 11.124 | 12.011 | ||||||
sei anni dopo | 9.842 | 10.214 | 10.744 | 11.285 | |||||||
sette anni dopo | 9.971 | 10.343 | 10.861 | ||||||||
otto anni dopo | 10.091 | 10.438 | |||||||||
nove anni dopo | 10.170 | ||||||||||
Stima del costo ultimo dei sinistri cumulati: |
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alla fine dell'anno di accadimento | 11.628 | 12.042 | 12.318 | 12.928 | 13.507 | 14.037 | 14.208 | 13.999 | 13.439 | 13.754 | 131.860 |
un anno dopo | 11.284 | 11.721 | 12.232 | 12.799 | 13.429 | 13.851 | 14.037 | 13.806 | 13.237 | ||
due anni dopo | 11.078 | 11.488 | 11.963 | 12.554 | 13.200 | 13.653 | 13.919 | 13.646 | |||
tre anni dopo | 10.947 | 11.350 | 11.792 | 12.397 | 13.061 | 13.573 | 13.874 | ||||
quattro anni dopo | 10.937 | 11.241 | 11.716 | 12.314 | 12.996 | 13.533 | |||||
cinque anni dopo | 10.845 | 11.177 | 11.648 | 12.239 | 12.948 | ||||||
sei anni dopo | 10.808 | 11.125 | 11.603 | 12.212 | |||||||
sette anni dopo | 10.774 | 11.084 | 11.581 | ||||||||
otto anni dopo | 10.749 | 11.070 | |||||||||
nove anni dopo | 10.737 | ||||||||||
Stima del costo ultimo dei sinistri cumulati alla data di bilancio | 10.737 | 11.070 | 11.581 | 12.212 | 12.948 | 13.533 | 13.874 | 13.646 | 13.237 | 13.754 | 126.592 |
Totale dei sinistri pagati cumulati | -10.170 | -10.438 | -10.861 | -11.285 | -12.011 | -12.296 | -12.133 | -11.248 | -9.508 | -5.838 | -107.213 |
Riserva riconosciuta nello Stato Patrimoniale | 567 | 632 | 721 | 927 | 937 | 1,237 | 1.741 | 2.398 | 3.729 | 7.916 | 20.804 |
Riserva non inclusa nel triangolo di sinistralità | 6.255 | ||||||||||
Riserva iscritta nello Stato Patrimoniale | 26.734 |
Le differenze rispetto a quanto pubblicato negli esercizi precedenti riguardano sostanzialmente variazioni dei tassi di cambio, la cessione del Gruppo Migdal ed il trasferimento di una parte del portafoglio malattia del comparto danni al portafoglio vita di puro rischio e risparmio.
Il portafoglio sottoscritto
Nei mercati in cui opera il Gruppo la sottoscrizione è rivolta a pressoché tutti i rami, privilegiando l’obiettivo di sviluppo nei segmenti Persone e piccole-medie Imprese, sia nell’ambito dei Rischi del Patrimonio che in quello dei Rischi di Responsabilità.
Il focus è posto principalmente su prodotti caratterizzati da un grado basso o medio di volatilità, con una presenza limitata e selettiva in segmenti di mercato quali per esempio l’energy e la riassicurazione accettata.
Le linee guida sottoscrittive sono caratterizzate da una particolare cautela relativamente ai cosiddetti rischi emergenti (onde elettromagnetiche, organismi geneticamente modificati, nanotecnologie ecc.), mentre vengono generalmente escluse dalle coperture prestate le garanzie relative ai danni da asbestosi.
Tale sottoscrizione avviene in mercati geograficamente diversificati, pur mantenendo una concentrazione particolarmente elevata nell’Europa continentale dove si raccoglie il 93,1% dei premi diretti lordi.